Michael Jackson, i fan lo difendono al grido di "Jackson is innocent"

Le canzoni di Michael Jackson sono state bannate da alcune stazioni radio di Canada e Nuova Zelanda. E ancora: il Manchester National Football Museum ha deciso di togliere una statua del re del pop, che sta lì da 10 anni. Tutto questo polverone è stato alzato dalle polemiche e dalle accuse di presunti abusi sessuali di cui si sarebbe macchiato il cantante scomparso nel 2009. Al centro del putiferio il documentario "Leaving Neverland", trasmesso sia in America che nel Regno Unito, dove due testimoni (Wade Robson e James Safechuck) raccontano come Michael li maltrattava da bambini. 

Accanto a chi decide di colpevolizzare, c'è anche chi crede che il cantante sia innocente: sono i suoi fan che lo difendono e, al grido di "Jackson is innocent", non credono assolutamente a quello che la pellicola mostra. Capofila degli innocentisti la famiglia e la fondazione intitolata a Michael Jackson, che ha fatto causa all'emittente HBO chiedendo la somma di 100 milioni di dollari come risarcimento. Quello che si vede nel film di Dan Reed sarebbe tutto falso. 

L'opinione pubblica, quindi, è spaccata a metà. Secondo quanto sostiene la figlia di Michael, le presunte vittime hanno mentito: "Ciò che la gente non sa è che Wade Robson ha cambiato la sua versione dei fatti, quella che aveva raccontato sia prima che dopo la morte di Michael". I due testimoni, infatti, in un precedente interrogatorio avevano affermato di non aver mai subito molestie dal cantante di "Thriller". 

Nel frattempo, la famiglia della popstar si sta organizzando per fare un film in risposta a quello di Dan Reed, una pellicola verità, in difesa della sua memoria. 

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