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12 Marzo 2019
Mondo Marcio, al secolo Gian Marco Marcello, ha da poco pubblicato il suo ultimo disco dal titolo “Uomo!”, un album autobiografico prodotto negli Stati Uniti che vanta collaborazioni d’eccezione, come ad esempio quella con Mina nel singolo “Angeli e Demoni”.
La collaborazione con la grande cantante, tra l’altro, è iniziata molto tempo fa: “È intesa artistica – ha rivelato il rapper a Leggo – prima nel mio disco del 2014, poi io nel suo con Celentano. La sua voce porta lontano”. Questo singolo, tra l’altro, è altamente provocatorio e va ad attaccare vari esponenti della musica e dello showbiz del momento, quello che Mondo Marcio chiama il “mondo dei like”, dove tutti sono pronti a ingannare il prossimo.
“Il rap per me è sfogo e terapia – ha raccontato Mondo Marcio – mi fa stare bene mentre scrivo. È quando lo riascolto che mi fa un po’ male”. In questo album, il rapper ha raccontato anche aspetti dolorosi della sua vita, come la separazione dei suoi genitori, un padre assente e il desiderio di avere un figlio; questo lungo racconto trasformato in musica ha rappresentato per lui “una presa di coscienza”.
“È un disco consapevole – ha spiegato – apprezzo il mio lavoro, ho super poteri che sto cercando di usare. Solo 10 canzoni e più positività: in ‘Leggenda urbana’ parlo di riscatto, di chi dal nulla riempie i palazzetti”. Quando gli è stato chiesto il significato del titolo del disco, “Uomo!”, Mondo Marcio ha risposto: “Esserlo è un’attitudine, non cerco consensi spudorati. Quando scrivo un brano mi chiedo se vorrei riascoltarlo a 80 anni. Sono controcorrente”.
In queste canzoni, inoltre, Mondo Marcio parla spesso anche di droga: “Il problema è nella vita, l’arte imita la realtà, non è mai il contrario – ha spiegato per poi aggiungere - i rapper non sono un modello. L’educazione viene dai genitori, dagli amici, da un film, da una canzone”. Da aprile il rapper sarà in tour e partirà dall’Europa per poi arrivare a Roma, il 10 al Largo Venue, e infine a Milano, il 18 al Fabrique. “È uno spettacolo da non perdere – ha concluso – una scenografia teatrale e la mia band”.
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