Music Biz
30 Aprile 2019
Cesare Cremonini è stato ospite della rassegna “Milano per Gaber” al Teatro Strehler: in questa occasione, il cantante ha ripercorso la sua carriera, spiegando l’importanza dell’influenza di un artista come Gaber sulla sua musica.
Cremonini ha spiegato di essersi avvicinato a Gaber nella seconda fase della sua carriera, verso i 23 anni, “dopo la sbornia del successo con i Lunapop”. “Ero un imbecille, perché il successo ti stordisce – ha raccontato, come riportato dall’Ansa - solo quando ho rimesso i piedi per terra mi sono sentito impreparato al ruolo di cantautore. Avevo bisogno di trovare dei punti di riferimento e Gaber è stato uno di questi. Non ce l'avrei mai fatta se non avessi trovato le mie figure di riferimento sorveglianti, una sorta di angeli custodi. A San Siro avevo Gaber sulla spalla sinistra e Freddie Mercury su quella destra che mi assistevano”.
Tuttavia, il percorso personale del cantautore bolognese e quello di Gaber sono in realtà distanti sotto certi aspetti: “La sua e la mia sono carriere musicali molto diverse – ha spiegato - perché lui ha scelto di parlare più agli individui mentre io ho scelto le masse. La teatralità, però, è capace di ricreare intimità con il pubblico anche negli spazi grandi”. Una delle sue canzoni ispirata a Gaber è “Nessuno vuole essere Robin”, perché “con la scusa di parlare di qualcosa di semplice, in realtà parla della difficoltà di una persona di confrontarsi con il prossimo”.