Music Biz
04 Luglio 2019
Il grande protagonista della musica elettronica degli ultimi anni, Avicii, è morto il 20 aprile del 2018 durante un viaggio a Muscat: secondo quanto emerso, si sarebbe trattato di suicidio, confermato poi anche dalla sua famiglia.
Tuttavia, i familiari del giovane non credono che lui abbia deciso di recarsi nell’Oman con l’intento di togliersi la vita. A parlare per la prima volta della triste tragedia è il padre di Avicii, Klas Bergling: “La nostra è che non si sia trattato di un suicidio premeditato – ha dichiarato l’uomo alla CNN – è stato più un incidente nel traffico. Erano successe molte cose e tutto è confluito nella stessa stazione. Quando sei molto felice o estremamente felice, non pensare di essere immune all’infelicità… piccole cose possono farti precipitare nella tristezza o destabilizzare il tuo equilibrio e penso che sia andata così”.
Secondo il padre del noto DJ, dunque, il figlio si sarebbe sentito sopraffatto dai troppi impegni lavorativi e alla fine avrebbe semplicemente perso il controllo: “In quanto DJ o artista sei costretto a fare delle cose che non vuoi fare e alla fine tutto ciò ruba poco alla volta una parte di te – ha spiegato - Viaggiare, aspettare agli aeroporti, fare tardi tutte le notti: tutto ciò prende tanto dalla vita di queste persone”. Bergling ha poi raccontato che con suo figlio Tim aveva un rapporto meraviglioso: “Quando si trovava in difficoltà, mi chiamava sempre. Parlavamo molto della sua visione della vita, dei suoi pensieri sulla meditazione, sull’amore. Facevamo delle lunghe chiacchierate – ha concluso - anche un’ora a volte, anche quando si trovava dall’altra parte dell’oceano”.