Speciale Kasabian

I Kasabian celebrano 10 anni di carriera in 48 minuti e 13 secondi. Perché così, 48:13, proprio come la sua durata, si intitola la quinta prova in studio di Tom Meighan, Sergio Pizzorno, Chris Edwards e Ian Matthews, un disco che, forse più del precedente “Velociraptor!”, coprodotto dal visionario Pizzorno con il super produttore americano Daniel ‘Dan the Automator” Nakamura, mette in equilibrio rock - in particolare un rock che attinge vistosamente alla grande tradizione britannica e in particolare alla psichedelia – con hiphop e alchimie elettroniche tanto care a questo quartetto inglese. Una sintesi perfetta, insomma, a sua volta conseguenza inevitabile di un’intuizione fondamentale nella vita di chiunque, ma specialmente di un artista, e cioè togliere invece che aggiungere, condizione necessaria affinché la sostanza diventi anche forma. Usando le parole di Meighan, “Meno è meglio, non trovate ? (“48:13”) E’ diretto, è quello che è, e quello che vuole essere. Ascoltatelo e basta. Abbiamo voluto metterci a nudo. Sergio ha ridotto il nostro suono all’essenza. E’ incredibile.”. Missione compiuta: 48:13, un’ora scarsa di rock muscolare sospesa tra passato, presente e futuro, rappresenta un piccolo miracolo mainstream che, consumata l’importante apparizione dei Kasabian sul palco del Festival di Glastonbury, proprio in queste ore, approderà al Bel Paese in due date live da non perdere, il 31 ottobre al PalaLottomatica, a Roma, e l’1 di novembre al Mediolanum Forum di Assago, alle porte di Milano. Il conto alla rovescia è iniziato..