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20 Gennaio 2020
A partire dal 2021, con l'entrata in vigore della nuova legge di Bilancio che comprende la tassazione per l'occupazione di suolo pubblico (come nel caso dell'esposizione di un'insegna o dell'utilizzo di una impalcatura per la ristrutturazione di un palazzo), i comuni potrebbero tassare anche l'ombra di balconi e verande proiettata sul suolo pubblico.
A sollevare la questione specificando meglio la differenza rispetto alla normativa precedente è stato l'avvocato tributarista Giuseppe Pizzonia, che spiega: «La legge di bilancio 2020 contiene, tra le altre cose, la revisione dei tributi locali relativi alla occupazione di suolo pubblico e alla pubblicità. Dal 2021, tutto questo sarà sostituito da un nuovo prelievo, denominato Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria. Gli enti locali dovranno emanare appositi regolamenti per disciplinare in dettaglio l'applicazione del nuovo canone».
L'avvocato aggiunge: «Il nuovo canone, come il vecchio del resto, si applica anche alle cosiddette occupazioni del soprasuolo, cioè sull'ombra che i manufatti privati proiettano sul suolo pubblico. Se non che, ed è qui la novità, nelle nuove disposizioni non è stata riprodotta l'esclusione dal pagamento per l'ombra proiettata da balconi, verande e simili, fino ad oggi espressamente prevista dalla legge».
Secondo l'avvocato, se entro il 2021 non ci saranno interventi "correttivi" alla normativa, i comuni potranno tassare anche l'ombra dei balconi.
Di fronte a questo allarmismo, è intervenuto il ministero dell'Economia, che ha smentito questa possibilità. Secondo il MeF «il nuovo canone previsto dalla legge di Bilancio sostituisce i tributi locali Tosap e Cosap, derivando dagli stessi i presupposti impositivi. Per questa ragione, può colpire solo le fattispecie già gravate da Tosap e Cosap, tra le quali non è compresa l'occupazione tramite balconi e verande».