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Report Eurispes shock: salito dal 2,7 al 15,6% il numero delle persone che negano la Shoah

Dal 2004 a oggi il numero dei negazionisti è aumentato in modo impressionante.

Report Eurispes shock: salito dal 2,7 al 15,6% il numero delle persone che negano la Shoah

30 Gennaio 2020

Ebbene sì, nel 2020 c’è ancora chi sostiene che l’Olocausto non sia mai avvenuto e che le persone deportate nei campi di concentramento non siano mai state torturate ed eliminate in modo sistematico. Non solo: il numero de cosiddetti negazionisti è aumentato in maniera impressionante negli ultimi anni.

A rivelarlo è il Rapporto Italia 2020, la ricerca condotta dall’Eurispes: secondo i dati emersi, dal 2004 a oggi il numero delle persone che pensano che la Shoah non sia mai avvenuta è salito dal 2,7% al 15,6%. Le persone che, invece, tendono a ridimensionare la portata del genocidio è aumentata dall’11,1% al 16,1%

Il 19,8% degli intervistati, inoltre, pensa che “Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio”. Il 61,7% pensa poi che i recenti episodi di antisemitismo siano solo casi isolati e non indicherebbero un reale problema. Tuttavia, il 60,6% delle persone ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo

Mentre diminuiscono di oltre 10 punti gli italiani favorevoli allo ius soli, aumentano i sostenitori dello ius sanguinis. Secondo il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, bisogna correre ai ripari: “È necessario che la politica possa contare su fondamenta rinnovate e, quindi, su una sua 'nuova' Costituzione. Ci si confronta ormai – ha dichiarato come riporta Ansa - con la mancata crescita del Paese che è divenuta strutturale, con l'imbarbarimento del clima del pubblico dibattito, con la sterile litigiosità che si rispecchia in un sistema dei media il quale si nutre più di elementi distruttivi che costruttivi, con l'inefficienza della Pubblica amministrazione, con i fenomeni endemici della corruzione, con l'illegalità diffusa, con la sostanziale irresponsabilità della classe dirigente".

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