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05 Febbraio 2020
Qualche mese fa una storia proveniente dallo Sri Lanka ha scioccato il mondo, quella dell’elefantessa Tikiri che è morta dopo aver partecipato al Perahera Festival, festività buddista che prevede una sfilata di pachidermi. In questa occasione gli animali vengono addobbati e costretti a camminare per ore e ore: Tikiri è morta perché era malnutrita e malata e non ha retto alla fatica della parata.
Oggi si torna a parlare dello Sri Lanka perché alcune associazioni animaliste hanno denunciato altri maltrattamenti nei confronti degli elefanti: un video diffuso qualche giorno fa mostra un elefante preso a pugni e poi a bastonate sulla testa da un uomo. Per il dolore l’animale urla e piange e il suo pianto è straziante. Quell’elefante si chiama Vishwa ed è un giovane esemplare maschio: quelle immagini sono state girate in un tempio buddista di Mirigama, in occasione del Udugama Bodhiraja Perahera, un’altra manifestazione che, come al solito, prevede lo sfruttamento degli elefanti. Il video è stato oscurato da Facebook per la sua crudeltà, quindi è meglio non guardarlo se si è particolarmente sensibili di fronte a queste scene. Tuttavia è importante per denunciare agli occhi del mondo quanto avviene nello Sri Lanka ed è possibile vederlo qui.
In seguito, altre associazioni hanno pubblicato un altro video che mostra un uomo che frusta un elefante nel tempio di Bellanwila. “La crudeltà e la tortura fanno parte dell’industria degli elefanti in cattività in Sri Lanka. Se non ci fosse la peraheras, allora non ci sarebbe richiesta di elefanti in cattività in questo Paese – ha dichiarato Maneesha Arachchige, attivista di Rally for Animal Rights and Environment - Se vogliamo vedere la fine delle lacrime e dei dolori subiti dagli elefanti in cattività, allora dobbiamo attuare il divieto di usare gli elefanti in cattività in peraheras”. La speranza degli attivisti è quella che la loro lotta si concretizzi in una legge che vieti queste torture nei confronti degli animali.