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27 Febbraio 2020
A causa dell’emergenza Coronavirus, nella zona rossa è stata disposta anche la chiusura dei musei come precauzione per cercare di contenere la diffusione dell’epidemia. L’ordinanza firmata dal Presidente della Regione Lombardia e dal Ministro della Salute prevede che i musei lombardi rimangano chiusi fino al 2 marzo, salvo proroghe.
Di fronte a questo periodo di chiusura forzata, il direttore della Pinacoteca di Brera, James Bradburne, ha deciso di intraprendere una serie di iniziative con lo scopo di “rimettere Brera nel cuore della sua città”. Con un video messaggio pubblicato su Facebook, il direttore ha spiegato che i dipendenti della Pinacoteca racconteranno le opere d’arte presenti all’interno del museo tramite i social; sempre in rete, i dipendenti della Biblioteca Braidense leggeranno le fiabe per bambini.
«Siamo chiusi, ma questo non vuol dire che il cuore ha smesso di battere – ha detto Bradburne – un museo non è soltanto i suoi oggetti fissi, non dobbiamo solo venirci, possiamo offrire il museo». Per il direttore, raccontare i quadri sui social non è l’ideale, però dimostra che “il cuore della città batte ancora” e che è possibile combattere insieme questo momento di panico e preoccupazione. «Siamo qui – prosegue – per la città, per ogni cittadino, come luogo di ispirazione e consolazione, per aiutare a resistere a tutti i guai che affrontiamo adesso».
Bradburne, così come altri direttori dei poli museali lombardi, non ha accolto bene l’ordinanza che ha disposto la chiusura dei musei. Ieri il Sindaco di Milano, Beppe Sala, ha chiesto di riaprirli e di riaprire anche il Teatro alla Scala: dopo aver saputo che un corista del teatro è risultato positivo al virus, però, il primo cittadino ha ribadito l’urgenza di rispettare le disposizioni dell’ordinanza fino al 2 marzo.