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Il Coronavirus ferma anche lo smog al nord Italia: ecco le differenze in foto

In tre settimane dopo lo stop dovuto all’epidemia i livelli di inquinamento sono calati.

Il Coronavirus ferma anche lo smog al nord Italia: ecco le differenze in foto

13 Marzo 2020

Proprio come è accaduto in Cina, anche l’Italia sta sperimentando una forte diminuzione dell’inquinamento grazie alle restrizioni messe in atto per cercare di contenere la diffusione del Coronavirus. Con le scuole chiuse, il lavoro da casa, la limitazione degli spostamenti e la forte diminuzione dei veicoli in giro, l’aria del Nord Italia è cambiata in maniera impressionante.

Basta guardare le foto postate su Twitter da Santiago Gassò, ricercatore dell’Università di Washington e della Nasa, delle immagini che mettono a confronto i livelli di smog delle regioni del Nord Italia, in particolare della Lombardia, prendendo in considerazione due date, ossia il 14 febbraio, prima dello stop, e l’8 marzo, dopo diversi giorni dalla proclamazione delle restrizioni: il colore rosso scuro nella mappa indica una forte concentrazione di No2 e, come si può notare, era presente il 14 febbraio mentre nei giorni successivi si è attenuato fino quasi a scomparire.

Queste immagini arrivano dai sensori del satellite Sentinel 5 del programma europeo Copernicus, gestito dalla Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea. Sono stati proprio i sensori Tropomi (Tropospheric Monitoring Instrument) a bordo del satellite a rilevare la progressiva riduzione dei livelli di biossido di azoto, il gas nocivo emesso dai combustibili fossili e quindi rilasciato soprattutto dai veicoli a motore e dagli impianti industriali. In tutto quello che stiamo vivendo, dunque, almeno un aspetto positivo c’è: l’aria del nostro paese si è ripulita.

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