Tutto News
Credits: Instagram/albertoangela.culturaeuomo
23 Aprile 2020
Alberto Angela, volto amato per la sua gentilezza e intelligenza, ha raccontato un episodio dolorose della sua vita. Nel 2002 si trovava in Africa per girare una puntata di Ulisse e, insieme alla sua troupe, è stato rapito, derubato e picchiato da un gruppo di malviventi del profondo Niger. All'epoca la notizia balzò agli onori della cronaca, e oggi in un'intervista esclusiva il divulgatore scientifico ne svela i dettagli.
Ecco quali sono state le sue parole: "Ero con i sei operatori della mia troupe tra il Niger e l’Algeria, nel deserto, per girare una puntata di Ulisse, il piacere della scoperta. Dal nulla è uscito un veicolo velocissimo, dal quale sono scesi tre individui con turbante e occhiali da sole ma anche kalashnikov e pistole alla mano, intimandoci di fermarci. Ci hanno legato, picchiato per ore, interrogandoci e divertendosi a terrorizzarci. Prima ci hanno chiesto droga e alcol, poi ci hanno chiesto invece se fossimo delle spie. Abbiamo trascorso delle ore come dei condannati a morte, cercando di farci coraggio a vicenda. Sono state 15 ore terribili, da condannati a morte. Siamo stati tutti percossi, minacciati e poi derubati di tutto. Pensavamo di non farcela, visto che a un certo punto ci avevano messo in fila come per fucilarci".
Il giorno dopo il rapimento, Angela e la sua troupe furono rilasciati e rientrarono subito in Italia.