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In barca in mezzo all’Oceano, un’italiana e il suo fidanzato hanno saputo della pandemia dopo un mese

I due erano senza internet e avevano chiesto alla famiglia di non contattarli con brutte notizie.

In barca in mezzo all’Oceano, un’italiana e il suo fidanzato hanno saputo della pandemia dopo un mese

Credits: Facebook

24 Aprile 2020

Il 28 febbraio scorso una ragazza bergamasca, Elena Manighetti, e il suo fidanzato inglese, Ryan Osborne, sono partiti da Lanzarote per un bellissimo viaggio in barca a vela, a bordo della quale hanno attraversato l'Oceano Atlantico. Volevano godersi la loro avventura e per questo motivo avevano chiesto ai familiari di non contattarli con brutte notizie. A bordo della barca non avevano internet e dunque non avevano alcuna notizia, se non quelle utili per la navigazione: è per questo che hanno scoperto che nel mondo era scoppiata una pandemia solo un mese dopo, il 25 marzo, una volta arrivati nell’isola caraibica di Bequia.

Ricordo che Ryan ha letto le ultime notizie e le nostre mascelle si sono come paralizzate – ha raccontato Elena a The Guardian – quando siamo partiti le notizie sul Covid-19 erano positive, dicevano che i morti stavano rallentando e la situazione era limitata alla sola Cina”. Scoprire che, mentre loro erano nell’Oceano, il Coronavirus si era diffuso in tutto il mondo, per i due è stato un vero shock: “All’inizio è stato difficile comprendere le dimensioni del dramma – ha raccontato Ryan - È come svegliarsi dopo un lungo coma e immaginare la portata di ciò che è accaduto nel frattempo”.

Il momento più traumatico per Elena, però, è stato quando ha letto cosa era accaduto nella sua Bergamo: “Dopo circa tre giorni dal nostro arrivo sull’isola, Ryan ha letto sul New York Times che la mia città natale era la più colpita al mondo – ha raccontato - Non ne avevo assolutamente idea. Ho chiamato mio padre e mi ha detto: ‘Oh, l’hai scoperto. Non fatevi prendere dal panico’”.

Elena e Ryan vivono a bordo di una barca a vela dal 2017 e da allora raccontano le loro avventure su YouTube. Non avevano soldi per acquistare una casa a Manchester, così hanno deciso di comprare una barca e di viaggiare per il mondo, guadagnandosi da vivere come freelance, con dei lavori di progettazione grafica sui loro laptop. La traversata per l’Atlantico era un loro progetto da tempo e si erano preparati a lungo per realizzarlo: l’unico mezzo di comunicazione che avevano a bordo era un dispositivo satellitare in grado di ricevere messaggi di 160 caratteri. “È una prassi abbastanza comune per i marinai – ha detto Elena spiegando il perché aveva chiesto alla famiglia di non darle brutte notizie - Se uno si trova nel mezzo dell’Oceano non c’è assolutamente nulla che si possa fare in caso di cattive notizie. Si può piangere, urlare, preoccuparsi, ma non ci si può voltare perché il vento è dietro di te ed è molto forte”.

I due fidanzati hanno iniziato ad avere dei sospetti quando si sono avvicinati ai Caraibi e hanno scoperto che quasi tutte le isole avevano chiuso i propri confini: “Abbiamo pensato che stessero prestando solo una particolare attenzione al Coronavirus – ha detto Elena - perché la maggior parte delle isole non ha infrastrutture sanitarie. Insomma, misure preventive”. Adesso la coppia si trova ancora a Bequia, dove al momento non sono stati registrati casi di Coronavirus: “È surreale. Ci troviamo in un luogo dove tutto sembra normale, mentre sappiamo che il mondo è chiuso – ha concluso la ragazza - Siamo in un posto fantastico mentre nel frattempo le persone muoiono o sono in ospedale”.

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