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Il 18enne che ha ucciso il padre per difendere la madre potrà fare l’esame di maturità

Dal punto di vista della giurisprudenza, non ci sarebbero ostacoli allo svolgimento dell’esame.

Il 18enne che ha ucciso il padre per difendere la madre potrà fare l’esame di maturità

07 Maggio 2020

Il 30 aprile fa a Collegno, in provincia di Torino, un 18enne ha ucciso il padre con 24 coltellate per difendere la madre dall’ennesima aggressione da parte del marito violento. Da sabato scorso il ragazzo è rinchiuso nella settima sezione del Carcere delle Vallette  e ora ci si chiede se potrà o meno affrontare l’esame di maturità come tutti i suoi coetanei.

L’Istituto alberghiero Prever di Collegno ha chiesto che il ragazzo sostenga l’esame come tutti gli altri studenti: “A. non ha mai condiviso con noi l’inferno che stava vivendo”, ha rivelato il dirigente scolastico Rinaldo Merlone, riferendosi alle violenze che da anni si consumavano tra le mura domestiche della famiglia dello studente.

Secondo il racconto dei suo professori e dei suoi compagni di classe, il 18enne è sempre stato molto bravo a scuola: al momento la questione relativa all’esame di Stato è al vaglio del Ministero dell’Istruzione, ma nel frattempo un parere positivo è già arrivato dall’Ufficio Scolastico Regionale, secondo il quale la richiesta ricevuta da parte dell’istituto alberghiero frequentato dal giovane di lasciargli sostenere l’esame è pienamente legittima e riconosciuta dalla Costituzione. Sembra dunque che non ci siano impedimenti dal punto di vista giuridico ma bisognerà comunque attendere la decisione del Ministero.

 

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