Tutto News
Credits: Facebook/Mimma Colonna
12 Maggio 2020
Silvia Ghezzi era una ragazza di Lecce di 32 anni che, dopo due anni di lotta contro una malattia rara, non ce l'ha fatta ed è morta. I funerali si sono svolti nel rispetto delle norme di distanziamento sociale, davanti all'ampio piazzale de cimitero, all'aperto. Erano presenti circa 15 persone, tutte distanti tra loro, con i mano dei palloncini... l'ultimo saluto a Silvia. Durante la cerimonia però, una vigilessa si è avvicinata alle persone e ha chiesto loro le generalità, al fine di identificarle e fare i dovuti controlli per via dell'emergenza sanitaria in corso. Un eccesso di zelo che non ha fatto piacere alla madre della giovane, la signora Mimma Colonna, che si è sfogata sui social.
"Non è accettabile - scrive la donna - che avvenga tutta questa persecuzione durante la celebrazione della messa del funerale di mia figlia Silvia, che ha già dovuto sopportare in vita atroci sofferenze e non trovare pace nemmeno nel cimitero durante il suo ultimo saluto da parte dei congiunti, che educatamente erano a 3-4 metri uno dall'altro all'aperto, continuare imperterrita a disturbare per chiedere nome e cognome col taccuino in mano mentre il dolore per la perdita della figlia ti attanaglia è veramente deplorevole e squallido".
La madre ha partecipato al funerale della figlia anche a Bologna, dove si trovava la ragazza prima di morire, e afferma di non essere stata trattata allo stesso modo. "Vengo dal cimitero di Bologna - aggiunge - dove mia figlia è morta e nonostante si celebrassero i funerali nessun vigile a Bologna si è mai permesso di assumere atteggiamenti da campo di concentramento, anzi se si avvicinavano era solo per dare le condoglianze e ricordare le distanze".
E poi si è rivolta direttamente al sindaco di Lecce: "Allora credo signor sindaco che la prima cosa che manca a questa vigilessa non sono l'apprendimento delle regole del Decreto, ma le basi più elementari della buona educazione, del rispetto del dolore atroce per la perdita di una figlia, del rispetto per la celebrazione funebre e poi non può avere libero arbitrio di modificare le regole a suo piacimento".