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Credits: Instagram/kobebryant
14 Maggio 2020
Sta andando avanti il processo che ha lo scopo di accertare eventuali responsabilità per il terribile incidente in elicottero che è costato la vita all’ex campione della NBA, Kobe Bryant, a sua figlia Gianna e ad altre sei persone. I familiari delle vittime, compresa Vanessa Bryant, hanno citato in giudizio il pilota Ara Zobayan, accusandolo di aver messo in pericolo la vita di tutti i passeggeri.
Di fronte a questa accusa, il legale della famiglia del pilota ha difeso i suoi assistiti sostenendo che tutti i passeggeri fossero a conoscenza del pericolo che avrebbero corso volando in quelle condizioni atmosferiche. “Tutti conoscevano i rischi – ha sottolineato l’avvocato – tale negligenza è stata un fattore sostanziale nel causare l’incidente”.
Questa è la stessa tesi sostenuta anche dal fratello del pilota in un documento depositato tempo fa, nel quale spiega che tutti coloro che erano a bordo di quell’elicottero erano consapevoli dei rischi ma che, pur conoscendoli, hanno deciso di volare ugualmente. L’incidente è avvenuto il 26 gennaio scorso: l’elicottero è precipitato a causa della scarsa visibilità, causando la morte di tutte le persone a bordo; in seguito è iniziata la battaglia legale condotta dalla famiglia delle vittime contro il pilota che, secondo loro, non avrebbe dovuto volare in quelle condizioni atmosferiche.