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20 Maggio 2020
In tanti sperano che l’arrivo dell’estate e del caldo possa in qualche modo fermare, o quanto meno rallentare, la pandemia dovuta al Coronavirus. Purtroppo, però, sembra che ciò non sia possibile, almeno non subito. A rivelarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Princeton, guidati da Rachel Baker, e pubblicato poi sulla nota rivista Science.
Secondo gli studiosi, probabilmente ci saranno molti casi di Covid-19 anche ai Tropici e il motivo è semplice: il caldo e l’umidità non riescono a rallentare il virus se la maggior parte della popolazione non è immune e, dunque, è ancora potenzialmente soggetta all’infezione.
Considerando la bassa immunità della popolazione mondiale a questo virus, sarà difficile che i fattori climatici riescano a bloccare la pandemia in tempi brevi, anche se comunque si attendono ulteriori studi in proposito. Per il momento i ricercatori hanno analizzato la situazione utilizzando un modello epidemiologico costruito con i dati relativi agli Stati Uniti su altri quattro coronavirus stagionali in circolazione.
Secondo i dati ottenuti attraverso le simulazioni realizzate per diverse città situate a latitudini differenti, anche nelle zone tropicali, dove le condizioni climatiche dovrebbero contrastare il virus, la diffusione dello stesso resterebbe comunque significativa. Gli effetti del clima potrebbero portare solo a modesti cambiamenti per quanto riguarda il picco e la durata della pandemia, ma quest’ultima continuerà la sua corsa grazie alla popolazione non immune.
In questa fase, dunque, secondo i ricercatori le persone che non si sono ancora ammalate saranno il fattore guida nella diffusione del virus durante i mesi estivi: per questo motivo, è importante continuare ad adottare le dovute misure di sicurezza per evitare che si registri un alto numero di casi di Covid-19 nelle prossime settimane, anche nelle zone più calde e umide.