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In Nuova Zelanda l'89% dei lavoratori preferisce lo smart working all'ufficio

Se non fosse stato possibile lavorare da casa in questo periodo delicato, in molti si sarebbero trovati in serie difficoltà.

In Nuova Zelanda l'89% dei lavoratori preferisce lo smart working all'ufficio

28 Maggio 2020

Chi più chi meno, ha potuto testare in questo periodo di emergenza sanitaria lo smart working, ovvero lo svolgimento della propria attività lavorativa da casa. Il Covid-19 ha fatto apprezzare questa formula, che non tutte le aziende prima di adesso avevano preso in considerazione. Lo sanno bene i lavoratori della Nuova Zelanda che hanno espresso il loro favore verso questa forma di flessibilità. 

Secondo una indagine dell’Università di Otago sulla popolazione in attività neozelandese, l'89% degli intervistati vorrebbe continuare a lavorare da casa anche dopo la fine del blocco. Il lavoro agile non è stato facile all'inizio, in molto si sono sentiti soli e rimpiangevano le giornate passate in ufficio. Ma piano piano tutti ci siamo abituati a questa modalità agile e vorremmo che continuasse ancora. 

Da casa abbiamo più tempo per noi, siamo più produttivi, evitiamo di alzarci all'alba e di prendere 1000 mezzi di trasporto per arrivare al lavoro. Questi non sono dettagli per la soddisfazione dei lavoratori. Più carica e sprint, lo smart working ha rivoluzionato le regole prestabilite. E lo ha fatto in meglio. 

La ricerca, inoltre, ha evidenziato come il 66% del campione si sia abituato abbastanza facilmente al telelavoro, e l'82% ha detto di avere le giuste risorse per svolgere la propria attività da remoto. Vedere i colleghi è importante, avere una vita sociale lavorativa altrettanto, confrontarsi, discutere, trovare nuove soluzioni e raggiungere insieme gli obiettivi di business. Ma lo smart working ha conquistato il cuore di molte persone, che oggi preferiscono continuare così e non recarsi in ufficio.

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