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Azienda russa produce gelato arcobaleno e viene accusata di “propaganda omosessuale”

Il Presidente Putin ha ordinato di indagare sulla vicenda ed eventualmente di “gestire la cosa ma non in modo aggressivo”.

Azienda russa produce gelato arcobaleno e viene accusata di “propaganda omosessuale”

Credits: Facebook

09 Luglio 2020

In Russia l’azienda Chistaya Liniya ha prodotto una linea di gelati arcobaleno, chiamata appunto “Rainbow”, e ha fatto scalpore. Ekaterina Lakhova, membro filo-putiniano del Consiglio Generale del partito Russia Unita ha puntato l’indice contro la suddetta azienda, accusandola di fare “propaganda omosessuale”.

L’azienda che commercia questo gelato color arcobaleno potrebbe voler avvicinare i giovani alla bandiera della comunità LGBTQ+”, ha dichiarato, come riporta Tgcom24, Lakhova, la quale è arrivata persino a paragonare la bandiera arcobaleno a quella nazista.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Presidente Vladimir Putin: “Se ci sono ragioni per credere che questa sia propaganda per valori non tradizionali – ha detto - allora dovrà essere gestita, ma non in modo aggressivo”.

L’azienda Chistaya Liniya ha cercato di correre ai ripari, negando qualsiasi tipo di affinità con la comunita LGBTQ+: “Sosteniamo il Presidente e la famiglia tradizionale – hanno dichiarato i vertici della società – crediamo che l’arcobaleno sia la luce del Sole dopo la pioggia, non la bandiera della comunità omosessuale”.

In Russia la propaganda LGBTQ+ è considerata un crimine e viene sanzionato con multe che arrivano fino a 500mila rubli. Una legge emanata nel 2013 vieta qualsiasi rappresentazione positiva di qualsiasi tema legato all’omosessualità attraverso mezzi accessibili ai minori. Nel recente referendum costituzionale che ha riconfermato Putin alla guida del Paese, inoltre, era presente una clausola che definiva il matrimonio come “atto possibile unicamente tra un uomo e una donna”.

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