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27 Agosto 2020
Molte persone a causa della crisi scaturita dal Covid-19, si trovano in condizioni economiche molto difficili e non sono più in grado di garantire al proprio animale le cure e il cibo necessari, perché molto onerosi.
Al momento l’Iva sugli alimenti per gli animali è al 22%, la stessa dei beni di lusso. In Germania invece è al 7%, mentre in Spagna nel 2018 è stata ridotta dal 21% al 10%. Le associazioni di settore chiedono quindi, proprio in occasione della Giornata Mondiale del Cane, di abbassare l'Iva per il cibo e le cure di cani e gatti.
La richiesta è stata avanzata con una lettera aperta firmata da Assalco e da altri enti. L’impoverimento generale, si legge, "renderà ancora più gravoso sopportare questo peso fiscale da parte dei contribuenti privati, con il rischio di deprimere la domanda di salute e di benessere animale. Il settore della salute e del benessere animale è considerato funzionale ad assicurare la continuità della filiera, servizi di pubblica utilità ed essenziali. Per questa ragione, le attività di questo settore non sono state sospese durante il lockdown. Nonostante il loro carattere di essenzialità, le prestazioni veterinarie e i prodotti alimentari per animali da compagnia continuano ad essere collocati nello scaglione Iva più elevato, al pari di beni e servizi di lusso e/o non essenziali".