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02 Settembre 2020
Resterà solo un sogno la ricerca di una data unitaria per tutte le regioni per l’avvio dell’anno scolastico. L’intenzione era quella di averla a simbolo di una scuola che intendesse ripartire tutti insieme. Ma così non sarà, perché a pesare sul piatto della bilancia sono state diverse istanze: l’election day fissato il 20 e 21 settembre, l’assunzione dei docenti ancora in divenire, l’incertezza su test sierologici e utilizzo delle mascherine, i banchi monoposto non ancora pronti su tutta la penisola e un sistema di mobilità e trasporti stressato e in cronica difficoltà.
Se la stagione scolastica 2020/2021 è destinata a ripartire all’insegna delle novità forzate, dettate dalla necessità di rispettare le norme sul distanziamento sociale per contenere gli effetti del contagio da Coronavirus, per alcune cose si resta all’antico. Come in passato, dunque, a dettare il calendario scolastico saranno le singole Regioni. Alle quali, prima della decisione finale per le elezioni comunali, regionali e per il referendum sul taglio dei parlamentari, era stata proposta dal Ministero dell’Istruzione la data di lunedì 14 settembre per una ripartenza comune.
Un’iniziativa che non ha trovato consenso unanime. A rigettarla è stata subito la provincia autonoma di Bolzano, abituata a tagliare il nastro d’apertura della stagione e che ha fissato per sé la data del 7 settembre. Hanno ragionato autonomamente anche il Friuli-Venezia Giulia, optando per mercoledì 16, la Sardegna (martedì 22 settembre), con Calabria e Puglia che individuano il timing ideale in giovedì 24 settembre. Con i contagi tornati a salire nelle ultime ore, tuttavia, il fronte appare sempre meno compatto.
Nella giornata di lunedì anche l’Abruzzo ha virato sulla data del 24 settembre (chiusura prevista il 10 giugno 2021), mentre allo stato attuale, e salvo sorprese dell’ultim’ora, la prima campanella suonerà lunedì 14 settembre in Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e nella provincia autonoma di Trento.