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10 Settembre 2020
Il merito è stato soprattutto quello di aver contribuito a mediare per la pace tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti, azione per la quale si sarebbe meritato la nomination.
Donald Trump è stato nominato al Nobel per la pace da Christian Tybring-Gjedde, un membro del parlamento norvegese. Nella sua lettera di nomina scrive: “Poiché ci si aspetta che altri paesi del Medio Oriente seguiranno le orme degli Emirati Arabi Uniti, questo accordo potrebbe essere un punto di svolta che trasformerà il Medio Oriente in una regione di cooperazione e prosperità. […] Ha avuto un ruolo chiave nel facilitare i contatti tra le parti in conflitto e […] nel creare nuove dinamiche in altri conflitti protratti, come la disputa sul confine del Kashmir tra India e Pakistan, e il conflitto tra Corea del Nord e Corea del Sud, oltre a trattare con le capacità nucleari della Corea del Nord”.
Se si considera che l'ultimo presidente ad essere insignito del Nobel per la pace fu proprio il suo predecessore Barack Obama nel 2009 (prima di lui Theodore Roosevelt nel 1906 per la mediazione nella guerra russo-giapponese, e Woodrow Wilson nel 1919 per il suo programma di pace), qualcuno potrebbe storcere il naso, e a ragione, considerata la condotta di Trump nel corso del suo mandato.
Cosa avrebbe fatto concretamente l'attuale Presidente degli Stati Uniti per meritarsi la nomination ad un premio tanto prestigioso? Perchè alla memoria riaffiorano solo alcuni episodi discutibili: il muro con il Messico, gli oleodotti sulle terre dei nativi, le decisioni in ambito di politica ambientale e gli scambi non proprio distesi con Greta, su tutti.
It's hilarious that Fox & Friends is reporting on Trump's nomination for a Nobel Peace Prize as if it's a serious piece of news and should be considered by the committee. pic.twitter.com/GEMZUT8NW0
— Bobby Lewis (@revrrlewis) September 9, 2020