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10 Settembre 2020
I gestori dell’Hotel Brasilia di Jesolo sono stati multati dagli agenti della Capitaneria di porto per aver servito a due clienti un aperitivo sotto l’ombrellone insieme a una “terrina contenente patatine di tipo confezionato in stato non sigillato”. Per lo stesso motivo è stato multato anche l’Hotel Almar, appartenente agli stessi proprietari del Brasilia, e altre cinque strutture ricettive della zona. La sanzione è di ben 3.000 euro e la ragione è che non sarebbero state rispettate le prescrizioni in materia igienico-sanitaria.
A raccontare quanto accaduto è stato Luca Boccato, manager del Brasilia: “Quanto costano due spritz in riva al mare a Jesolo? Dieci euro al cliente, tremila all’hotel. Perché? – ha proseguito – perché le patatine che accompagnavano gli spritz erano aperte e non confezionate”.
Secondo il manager la colpa è di “chi ci amministra” perché queste sono “norme inapplicabili e lontane anni luce dalle migliori best practice di mercato”: “In un hotel 5 stelle dovremmo portare gli spritz in spiaggia con un sacchetto di patatine chiuse, ma è impossibile farlo comprendere all’ospite – ha scritto ancora Boccato - Non riesco a capire la logica di questa restrizione. In piena emergenza Covid abbiamo giustamente concesso ai ristoranti di Jesolo di allargare il proprio plateatico. Non mi risulta che sotto i pini marittimi di via Bafile, alimenti e bevande vengano serviti confezionati. Perché? La cacca dei gabbiani è pericolosa, quella dei piccioni, no?”.
Secondo il gestore, le prescrizioni alle quali gli alberghi devono sottostare sono in contrasto con il servizio offerto dalle strutture di livello superiore, come i due alberghi in questione: “Ancora meno capisco il divieto per gli hotel di raccogliere gli ordini degli ospiti con il proprio staff – ha detto ancora - Il cliente deve alzarsi dal lettino ed andare in hotel a fare l’ordine. Perché? Vogliamo imporre agli hotel il livello che altri esercizi hanno deciso di imporsi, perché? Se Jesolo vuole rimanere all’avanguardia nella propria offerta deve puntare in alto, verso le best practice di mercato – ha concluso - Non imporre inutili restrizioni che non garantiscono l’ospite ma rendono ridicolo e inadeguato il servizio”.