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20 Ottobre 2020
Secondo un'analisi di Coldiretti su dati Eurispes il 93% degli italiani non vegani è ingannato dalla "carne finta". Il problema, giunto all'attenzione del Parlamento Europeo, riguarda l'esigenza di una corretta denominazione che aiuti le persone a distinguere tra prodotti realmente a base di carne e i tantissimi prodotti a base vegetale che affollano sempre di più gli scaffali dei supermercati.
L'Europarlamento si trova ora davanti ad un bivio e sarebbe pronto a votare alcuni emendamenti specifici nell'ambito della riforma della Politica agricola comune (Pac) per proibire l'utilizzo di alcune denominazioni (come prosciutto o salame) per prodotti a base vegetale.
Per il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini si tratta di "una strategia di comunicazione subdola con la quale si approfitta deliberatamente della notorietà e tradizione delle denominazioni di maggior successo della filiera tradizionale dell'allevamento italiano con il solo scopo di attrarre l'attenzione dei consumatori, rischiando di indurli a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, della carne e dei prodotti a base di carne".
Per questo le principali organizzazioni agricole europee hanno già lanciato la campagna "Questa non è una bistecca". Non si tratta di un attacco ai prodotti vegetali, ma di una battaglia per la corretta informazione del consumatore.
Ora il voto dell'Europarlamento si è concentrato in particolare su tre emendamenti: tutela delle denominazioni, mantenimento dello status quo e ammissione di alcuni termini per i prodotti a base vegetale. Non resta che attendere l'esito.
(Credits photo: Getty)