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63 anni fa Laika, la cagnolina astronauta, moriva nello spazio

Un "sacrificio inutile" ricordato con rammarico dagli scienziati.

63 anni fa Laika, la cagnolina astronauta, moriva nello spazio

Photograph by Sputnik / Alamy

03 Novembre 2020

Il 3 novembre 1957 alle 5:30 del mattino (ora di Mosca) la navicella spaziale Sputnik 2 fu lanciata nello spazio dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. A bordo c'era Laika, la cagnolina-astronauta oggi conosciuta in tutto il mondo.

Laika, una cagnolina di 3 anni che pesava appena 5/6 chilogrammi, era stata prelevata insieme ad altri randagi per le strade di Mosca e risultata idonea al lancio dopo essere stata sottoposta ad un crudele e rigidissimo addestramento. Assordata, sottoposta a centrifughe, stipata per giorni in spazi angusti in cui non poteva neppure muoversi.

La missione a cui era destinata a partecipare era stata organizzata per spianare la strada al primo volo orbitale con equipaggio umano, ma anche per mostrare al mondo i traguardi tecnologici della potenza sovietica.

Per Laika non c'erano possibilità di sopravvivenza, perché all'epoca non esistevano tecnologie per garantire il rientro sulla Terra di veicoli lanciati nello spazio. Tuttavia, come si è scoperto solo molti anni dopo, la sua morte fu più atroce del previsto, avvenuta per disidratazione e surriscaldamento.

Qualche giorno prima del lancio lo scienziato Vladimir Yazdovsky portò Laika a casa sua per farle trascorrere un pomeriggio coi suoi figli: “Volevo fare qualcosa per lei, dato che aveva ancora poco tempo per vivere”. La biologa Adilya Kotovskaya, coinvolta nel progetto, salutandola con un ultima carezza prima del lancio scoppiò in lacrime.

In una intervista rilasciata nel 1998 lo scienziato russo Oleg Georgievich Gazenko ricordò con rammarico l'inutile sacrificio di Laika: "Non abbiamo imparato abbastanza da questa missione per giustificare la morte del cane”.

Oggi, a distanza di 63 anni, il coinvolgimento nell'esperimento spaziale della cagnolina (così come di altri suoi simili) è considerato un emblema della crudeltà umana.

(Photograph by Sputnik / Alamy)

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