Tutto News

Le differenze tra i sintomi di Covid e di influenze classiche spiegate con semplici disegni

Tra Coronavirus, influenza, raffreddore e allergie ci sono molte differenze.

Le differenze tra i sintomi di Covid e di influenze classiche spiegate con semplici disegni

Credits: Business Insider

09 Novembre 2020

Raffreddore, influenza, allergie e altre patologie che circolano durante la stagione fredda possono rendere ancora più difficile il riconoscimento della presenza del Coronavirus. I sintomi dei virus respiratori sono molto simili tra di loro, ecco perché capire da cosa si è affetti diventa complicato. In realtà, esistono delle differenze sostanziali nelle tempistiche e nell’ordine di comparsa dei sintomi: conoscerli e imparare a individuare queste differenze può aiutare a una diagnosi più tempestiva.

A tal proposito, Business Insider ha realizzato uno schema molto utile basato sui dati raccolti dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi. Inutile dire che solo un medico può fare una diagnosi vera e affidabile, tuttavia saper distinguere i sintomi e riuscire a descriverli appropriatamente allo stesso dottore, può certamente aiutare.

I sintomi segnati in rosso nell’immagine sono quelli che compaiono per primi a seconda della patologia: per il Covid il primo sintomo è la febbre; per l’influenza è la tosse; per il raffreddore è invece la gola infiammata. Lo studio “Modeling the Onset of Symptoms of Covid-19”, pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Public Health e condotto da alcuni ricercatori americani, ha dimostrato che il Covid si manifesta più spesso con febbre seguita da tosse, mentre l’influenza stagionale inizia più spesso con la tosse e prosegue con la febbre.

Ovviamente non sempre questo ordine si rivela esatto e comunque tanti positivi al Covid sono asintomatici; altri sintomi di questo virus sono l’anosmia, ossia la perdita dell’olfatto, e la disgeusia, ossia l’alterazione del gusto, due segnali che normalmente non rientrano in quelli dell’influenza, mentre possono interessare chi ha il raffreddore. In quest’ultimo caso, però, questi due sintomi sono legati alla rinorrea, ossia al naso chiuso e che cola, mentre nel Covid si tratta di un sintomo neurologico, in quanto il virus attacca i neuroni del sistema nervoso centrale, causando l’infiammazione dei tessuti deputati alla percezione degli odori.

I CDC informano che l’influenza ha un periodo di incubazione che va da uno a quattro giorni con un’esplosione forte e improvvisa della malattia, mentre il Coronavirus può avere un periodo di incubazione molto più lungo, fino a due settimane dall’esposizione al patogeno. Il raffreddore invece, può manifestarsi due o tre giorni dopo il contagio ma i sintomi possono comparire gradualmente e durare molti giorni. I sintomi del Covid di solito scompaiono entro due settimane, anche se alcune persone hanno sviluppato quella che gli scienziati hanno definito “sindrome da Covid lungo”, ossia una sintomatologia che si può protrarre anche per mesi nel paziente, facendolo risultare positivo al tampone anche dopo che i sintomi sono scomparsi.

Per quanto riguarda le allergie, infine, possono arrivare in modo esplosivo e durare per mesi a causa della permanenza nell’ambiente dell’allergene responsabile, ben noto di solito a chi ne è affetto. Chi, ad esempio, è allergico al polline, sa bene che in un determinato periodo sarà colpito dall’allergia: in ogni caso, quando si hanno dei dubbi circa i sintomi, anche quando si tratta di allergie periodiche, è sempre meglio rivolgersi a un medico per scongiurare si tratti di virus.

Interviste

Radio 105 sempre con te!

Disponibile su