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Credits: Instagram/nayarivera
19 Novembre 2020
Naya Rivera è scomparsa lo scorso 8 luglio: ad inghiottirla sono state le acque del lago Piru, in California, dove era andata per passare una giornata di relax con il figlio di 5 anni. Secondo la famiglia dell'attrice di "Glee", questa tragedia si poteva evitare ed è per questo motivo che l'ex marito Ryan Dorsey ha intentato una causa per omicidio colposo, contro la contea di Ventura, lo United Water Conservation District e l'azienda turistica Parks Management Company. Il procedimento è a nome del figlio, che ha assistito alla tragedia e, fortunatamente, si è salvato.
Per quanto si sia trattata di una fatalità, la zona in cui si trovava Naya era priva di segnaletica sui tutti i possibili pericoli durante la navigazione, come le correnti, la variazione di profondità dell'acqua o i detriti sottomarini. Se tutto questo fosse stato esposto, è probabile che la donna avrebbe agito diversamente e che quindi avrebbe potuto salvarsi.
Ma non finisce qui. L'ex ha fatto sapere, inoltre, che l'imbarcazione non era fornita di tutte le misure di sicurezza necessarie e obbligatorie, visto che si trattava di una barca a noleggio. Non c'erano, infatti, una scala accessibile in modo sicuro, ancora, cima, radio e dispositivi di galleggiamento. Nello stesso lago, in tutto ci sarebbero stati 26 morti annegati dal 1955 ad oggi.