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La Cina continua con le teorie: il Covid è partito dai surgelati importati

L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce questa teoria "altamente speculativa e ipotetica".

La Cina continua con le teorie: il Covid è partito dai surgelati importati

30 Novembre 2020

"I primi contagiati di Wuhan lavoravano nell’area del pesce surgelato del mercato Huanan". Queste sono le parole del dirigente del Centro per il controllo delle malattie infettive di Pechino, Wu Zunyou. Secondo gli esperti cinesi, infatti, il virus non sarebbe partito da Wuhan, ma dai surgelati importati.

La causa, quindi, non sarebbero i pipistrelli tenuti in gabbia nel mercato della cittadina cinese, ma i surgelati arrivati da fuori: Wuhan sarebbe stato solo un amplificatore, dove si sono registrati i primi casi di polmonite anomala. 

Oggi la Cina ha quasi sconfitto il virus: si registrano, infatti, 10/20 casi al giorno ormai da parecchio tempo. I contagi allo stato attuale arrivano tutti dall'estero. 

Questa ipotesi ha iniziato a farsi strada a metà giugno, quando fu scoperto un focolaio nel mercato di Xinfadi: il virus, più precisamente, si trovava nei banchi dove si tagliavano i salmoni provenienti dal nord Europa. Questa pista fu successivamente abbandonata, perché le analisi sugli animali risultarono buone. Poi, furono messi sotto accusa gli imballaggi utilizzati per la catena del freddo. Sono stati esaminati le ali di pollo brasiliane, la carne di maiale tedesca, il manzo argentino, i filetti di pesce indiani, il salmone scandinavo e canadese, i gamberi sudamericani.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, però, è cauta e definisce questa teoria "altamente speculativa e ipotetica".

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