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Credits photo: marca.com
01 Dicembre 2020
Cade in casa e viene trasportato in ospedale in codice rosso. Un’infermiera ne certifica (probabilmente in modo frettoloso) il decesso e l'uomo finisce in obitorio... dove, però, poco dopo si risveglia.
È successo in Kenya e il protagonista di questa incredibile storia da film è Peter Kigen. Quando il 32enne ha ripreso conoscenza, ha cominciato ad urlare, cogliendo non poco di sorpresa gli assistenti della sala mortuaria che si apprestavano a sistemarlo nella bara.
Sembra che nel processo di imbalsamazione, il sangue venga rimosso dal corpo attraverso le vene e sostituito con sostanze chimiche a base di formaldeide, iniettate attraverso le arterie. Secondo i media locali, l’uomo avrebbe ripreso conoscenza proprio nel corso di questa procedura, lanciando un grido di dolore. A questo punto è stato riportato d'urgenza in rianimazione.
Lo zio, Denis Langat, ha dichiarato che suo nipote “soffriva di un mal di stomaco che ci ha costretti a portarlo d’urgenza in ospedale”. Il fratello minore Kipkurui ha commentato così l’accaduto: “Siamo rimasti scioccati. Non riuscivamo a capire come sia stato possibile portare una persona ancora viva in obitorio”.
Peter è ancora sotto choc: “Non posso credere a quello che è appena successo. Come hanno stabilito che ero morto? Sono felice di essere vivo, ora intendo dedicare la mia vita all'evangelizzazione".
La famiglia di Kigen e l’ospedale ora si stanno scontrando incolpandosi vicendevolmente. Il sovrintendente medico Gilbert Cheruiyot ritiene infatti che la colpa sia proprio dei parenti del 32enne: “Erano talmente certi che fosse deceduto da non attendere nemmeno la certificazione di morte. L’hanno trasferito loro all’obitorio, da soli. I medici hanno chiesto ai parenti di Kigen di aspettare un po’, ma li hanno accusati di perdere troppo tempo e hanno deciso di portarlo all’obitorio”.
Il dottore ha poi aggiunto che sono state necessarie tre ore per rianimare completamente il paziente e che l’uomo sarà dimesso tra pochi giorni.
(Credits photo: marca.com)