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04 Dicembre 2020
Fermare la strage dei pulcini maschi. È questo l’impegno preso dai produttori di uova in Italia, raccogliendo l’appello lanciato in estate da Animal Equality e segnando una svolta storica nel settore. Nei mesi scorsi l’organizzazione internazionale non-profit per la difesa dei diritti degli animali aveva promosso una campagna per porre fine all’abbattimento dei cuccioli che non diventeranno galline utili alla produzione di uova. Inoltre era stato chiesto al Governo di introdurre, all’interno degli allevamenti, tecnologie in grado di evitare questa barbarie.
I produttori di uova del Belpaese hanno ora approvato l’introduzione dell’in-ovo sexing, la tecnologia che permette di individuare il sesso dell’embrione ancora all’interno delle uova. Grazie ad essa può essere arrestata la strage di circa 25 milioni di pulcini maschi. L’associazione di categoria (Assoavi) ha fatto sapere che “incoraggia lo sviluppo di tecnologie per il sessaggio degli embrioni in-ovo (in-ovo sexing) e si impegna a promuovere queste tecnologie innovative presso gli associati della filiera uova non appena le tecnologie saranno commercialmente disponibili, applicabili ed economicamente sostenibili”.
Il passo successivo è dunque quello di trasformare la parola data in un impegno concreto. Soddisfatta la direttrice di Animal Equality Italia, Alice Trombetta: “La dichiarazione con cui Assoavi si impegna a favorire l’introduzione dell’in-ovo sexing rappresenta un momento davvero storico per gli animali allevati a scopo alimentare, e in particolare per i pulcini maschi, che soffrono una delle più scioccanti ingiustizie. Siamo quindi soddisfatti del lavoro in corso, che è indirizzato a rendere attuabile concretamente questa tecnologia quanto prima anche nel nostro paese. Grazie all’interesse di Assoavi e di numerose aziende siamo certi che questo cambiamento epocale sarà presto realtà anche in Italia”.