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Credits photo: Twitter/Cristina_H_
04 Dicembre 2020
La calciatrice spagnola che ha rifiutato di omaggiare Maradona durante il minuto di silenzio in campo è stata vittima di insulti e minacce di morte. Ma rifarebbe tutto.
Qualche giorno fa Paula Dapena, mentre le sue compagne osservavano il minuto di silenzio, aveva scelto di restare seduta di spalle. Per lei Diego Armando Maradona, scomparso lo scorso 25 novembre per un arresto cardiaco, era uno "stupratore e molestatore" e non meritava quell'omaggio.
Intervistata, la calciatrice ha spiegato: «Non ho chiesto di essere imitata, ma solo rispettata. Non ho fatto altro che sedermi e girarmi, permettendo alle altre di rendere omaggio se era ciò che volevano». Un gesto pacifico che le è costato numerosi insulti (anche da parte di donne) e persino minacce di morte.
Tuttavia Paula non si pente di ciò che ha fatto. Per lei Maradona, che è stato autore di comportamenti imperdonabili, non dovrebbe essere considerato un idolo dai bambini. La calciatrice ha ricevuto anche tanta solidarietà e questo le ha dato coraggio. Il suo gesto, infatti, non era fine a se stesso: «Se serve a dare visibilità al problema e a spingere altre donne ad agire e a non aver paura, va bene così», ha dichiarato.
(Credits photo: Twitter/Cristina_H_)