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03 Febbraio 2021
La popolarissima blogger e trendsetter americana ha postato su Instagram una foto di bianco vestita con in bella mostra una macchia evidente di sangue mestruale. Perché questo gesto?
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"Unsarcastically, I love being a woman". Questa la caption della fotografia in cui appare sorridente e naturalmente tranquilla nei suoi panni insanguinati. Amo essere una donna, non sono sarcastica.
Quello della Cohen è una rivendicazione molto in linea con il discorso femminista che va in scena con grande seguito e approvazione sui social e in particolare su Instagram. In prima linea in Italia Carlotta Vagnoli che ha subito ripreso e condiviso la posizione di Leandra Cohen anche all’interno delle sue stories: “alle mestruazioni è ancora applicato il concetto di sporcizia” lamenta l’attivista fiorentina. Altra influencer in prima linea sulle piccole battaglie femminista quotidiane è Denise D’Angelilli, aka duedita, che spessissimo dà voce alla lotta al body shaming e alla rivendicazione di una sessualità femminile libera da stereotipi e dal senso di vergogna, tabù legato al sesso, e come abbiamo visto al sangue mestruale.
In questo senso passi da giganti sono stati fatti anche negli spot televisivi e online. Stiamo lentamente superando quelle pubblicità, a volte buffe, che tentavano di evitare ad ogni costo immagini esplicite, ricorrendo a metafore e perifrasi di ogni genere piuttosto che rendere il discorso realistico e veritiero. Vi ricordate i liquidi chimici blu utilizzati per raffigurare il sangue mestruale? Quello sì che dovrebbe spaventare nel caso in cui le donne si trovassero a espellerlo mensilmente dalle loro parti intime!
Non c’è da stupirsi che tutto ciò avvenga, il nostro Paese, come quasi il mondo intero ha sempre vissuto il ciclo mestruale femminile come un tabù, fino anche al disgusto da parte maschile. Sarà capitato a tutte le ragazzine di venire sorprese dall’arrivo delle mestruazioni, magari a scuola. A quel punto partiva una fitta rete di ammiccamenti, richieste di aiuto sussurrate e scambi sottobanco di oggetti scandalosi come assorbenti esterni e interni, fortunatamente questi ultimi facilmente mimetizzabili dentro maniche delle felpe e astucci portapenne.
C’è da sperare che questa immagina faccia ridere le giovani ragazze di oggi. Che prendano pure in giro queste strane usanze di nascondere le mestruazioni neanche fossero un grave peccato mortale di cui ci si rende colpevoli ogni santo mese. Giusto che siano le donne a portare a galla il dibattito, bellissimo sarebbe che fossero anche gli uomini a dire e scrivere che il ciclo mestruale delle loro mogli, figlie e compagne lo conoscono bene e non c’è niente di cui schifarsi!