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05 Marzo 2021
Redazione 105
Una famiglia che salva un cucciolo a bordo strada, ferito da una macchina che lo ha investito, una storia come tante. Se non fosse che quello non era un cane, ma si trattava di un lupetto; é accaduto nelle montagna pistoiesi. La famiglia ha adottato il cane con il pelo nero e grigio e lo ha chiamato Gandalf. La sua natura selvaggia e fin troppo attiva lo ha tradito e l’esame del dna ha confermato i sospetti della famiglia. A quel punto l’allontanamento è stato necessario, il lupo non può vivere in famiglia come un cagnolone. A fine febbraio Gandalf è stato trasferito nel centro fauna selvatica di Modena, grazie all’aiuto dei carabinieri forestali. Qui potrà godere la vita con l’assistenza del personale e la compagnia di altri animali selvatici; non potrà però essere liberato in natura perché a causa dell’incidente di cui è stato vittima, ha delle protesi e non sarebbe in grado di sopravvivere là fuori.
In un lungo percorso di adattamento Gandalf verrà seguito nella socializzazione; prima passerà qualche tempo da solo in gabbia e poi potrà conoscere altri due lupi e finalmente riconoscersi nei suoi simili.
Il lupo è presente nell’Appennino pistoiese fino alla fine dell’800 e dopo essere scomparso per un bel periodo è ricomparso una quarantina di anni fa. Con il Covid19 l’uomo, soprattutto durante il primo lockdown, ha lasciato molto più spazio alla natura e anche i lupi hanno avuto modo di vagare liberi e in qualche caso avvicinarsi alle case in cerca di cibo. Occhio ai cuccioli trovati tra i monti dell’Appennino, possono non essere cagnolini da compagnia.