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31 Marzo 2021
Redazione 105
Oggi la saliva tra droplets e mascherine è un tabù, ma a inizio anni’80 fu fondamentale per riportare alla luce le bellezze della Cappella Sistina.
Nel 1980 Gianluigi Colalucci venne nominato capo del restauro della mastodontica opera d’arte ricoperta da strati di polvere e grasso delle candele che aveva reso grigi gli splendidi affreschi. Ma Colalucci era un uomo risoluto e pensò di risolvere la faccenda con un metodo antichissimo e che usano tutte le mamme per ripulire i figli pasticcioni. Prese un fazzoletto e ci sputò sopra, diede una passata sulla figura di Elazar, personaggio biblico e tac, come nuovo, Elazar apparve in tutto il suo splendore.
A raccontare l'aneddoto è stato proprio Colalucci in un libro autobiografico. L’annuncio della sua morte è stato ufficializzato dal profilo Instagra, dei Musei Vaticani che ha scritto: «È deceduto questa notte il maestro Gianluigi Colalucci. Fu lui che diresse i lavori di restauro degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina, da molti considerato il restauro del secolo. È grazie al suo coraggio e al suo talento se oggi i colori della volta e del Giudizio Universale di Michelangelo appaiono in tutto il loro folgorante splendore».
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Il celebre restauratore ci ha lasciati a 92 anni, ma ha dato in vita importanti lezioni di integrità morale a tutti, già solo con il restauro della Sistina. I lavori durarono 14 anni per rendere nuovamente vivo il Giudizio Universale, durante quel periodo tentarono anche di corromperlo per sostituirlo in quell’incarico tanto prestigioso, ma lui rifiutò. Era un uomo tutto d’un pezzo, al massimo qualche sputo qua e là per il bene dell’arte!