TUTTO NEWS
16 Aprile 2021
Redazione 105
Un risultato importante nel mondo del lavoro agile, esploso con la pandemia, ma privo di alcuna regolamentazione, fino ad ora. Le commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera, infatti, hanno approvato un emendamento al decreto Covid che riconosce "alla lavoratrice o al lavoratore che svolge l'attività in modalità agile il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche, nel rispetto degli eventuali accordi sottoscritti dalle parti e fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati". Ovviamente rimarcando il fatto che la disconnessione "non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi".
Chi fa lavori che non prevedono la possibilità di smartworking è portato a pensare che chi lavora da casa sia libero e felice, ma non è affatto così; spesso succede che si lavori di più e senza limiti che una volta erano ben definiti con l’uscita fisica dall’ufficio. Ora che le case sono uffici aperti 24/24 il rischio è quello di essere fagocitati dagli impegni lavorativi, da capi che esigono una reperibilità perenne perché tanto siamo a casa e non abbiamo di meglio da fare. Con le dovute regole, invece, il lavoro agile può diventare una risorsa utile e appagante per imprese e lavoratori. Il lavoro probabilmente non sarà più lo stesso di prima, anche terminata l'emergenza Covid, difficile pensare un rientro totale e full-time in ufficio; i benefici sono molti anche per le aziende che risparmiano su utenze e affitti, quindi è facile prevedere che smart working e lavoro in presenza si alterneranno in un giusto equilibrio per dare spazio anche alle relazioni interpersonali tra colleghi, che sono venute totalmente a mancare in pandemia.