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Prosek: la Croazia chiede alla UE la menzione tradizionale

L’Italia non ci sta: il nome inganna i consumatori di bollicine

Prosek: la Croazia chiede alla UE la menzione tradizionale

22 Settembre 2021

Redazione 105

Il Prosecco è uno dei capisaldi dell’esportazione nostrana, ma anche in patria ne facciamo andare fuori parecchio. Insomma alla bollicina italiana più famosa nel mondo ci teniamo, per questo l’idea di avere in giro la versione croata Prosek che poco a che vedere con l’originale ha fatto infuriare il nostro Paese, soprattutto il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Patuanelli, che trova la proposta inaccettabile: “La proposta di riconoscimento da parte della Croazia della menzione tradizionale Prosek è irricevibile e il Governo darà battaglia in Europa perché venga respinta”. ha detto Patuanelli in senato. “A giugno la Commissione Ue ha posto sul tavolo un documento di lavoro che prevedeva la domanda di protezione della menzione tradizionale Prosek ai sensi delle norme Ue. E l’Italia già nel corso del Comitato di gestione Ue del 29 giugno ha espresso la netta contrarietà perché il termine Prosek è la traduzione del nome Prosecco che è al centro di ben tre denominazioni registrate italiane. L’eventuale autorizzazione quindi creerebbe un pericoloso precedente di istituzionalizzazione dell’Italian sounding".
Il Prosek è un vino dolce prodotto in Dalmazia, quindi in realtà con il Prosecco nostrano, famoso per la sua secchezza, ha ben poco a che spartire. Anche la Coldiretti ha espresso la sua contrarietà al riconoscimento del nome così simile alla nostra bollicina: “Il via libera dell’Ue alla pubblicazione della domanda per il Prosek croato rovina il record storico dell’export di Prosecco nel mondo, cresciuto del 35% nei primi sei mesi del 2021”. Insomma il Prosek ci fa paura, anche perché il nome è davvero accattivante, un po’ punk, un po’ dialetto. Finirà per conquistare anche i giovani italiani al confine con la Croazia? 

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