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16 Dicembre 2021
Redazione 105
Commuove l’idea di rivedere Marco Simoncelli di nuovo in sella alla sua moto, anche se solo in video. Il docufilm è diretto da Alice Filippi (sorella di Luca Filippi, pilota automobilistico di GP2 e IndyCar). Si chiama SIC e racconta le vicissitudini del pilota che fin da piccolissimo aveva in testa solo le moto e in qualche modo sapeva che sarebbe arrivato a gareggiare al motomondiale. Il docufilm si concentra su biennio 2006-2008, cruciali per la sua carriera, ci sono sia le le immagini di repertorio, che quelle riprese con la videocamera quando da bambino correva sulle minimoto, ci sono le telecronache originali dei gran premi, e le testimonianze di chi ha fatto parte del mondo di Marco: i ricordi del papà Paolo e della fidanzata Kate, che racconta il loro primo bacio, dato al largo in mare, attaccati a una viscida boa. Ma sono tanti gli interventi: c’è il pilota Mattia Pasini, amico d’infanzia, l’avversario spagnolo Bautista con cui ha lottato per il Mondiale, i tecnici della sua squadra come il capo tecnico Aligi Deganello, il meccanico Sanzio Malabrocca Raffaelli e gli amici storici. Compare anche l’amico e idolo Valentino Rossi, con cui ha in comune la provenienza romagnola, l’accento e un agonismo smisurato.
Il docufilm si apre con il racconto della crisi del 2006, in cui il pilota venne messo da parte dalla Aprilia, tanto da far nascere in lui dubbi e incertezze, ma poi SIC alza la testa e riesce a dimostrare di che stoffa è fatto, in un crescendo fino al 2008 quando vince il Mondiale 250. Solo un incidente mortale poteva fermarlo, 3 anni dopo, sul circuito in Malesia dove aveva conquistato l’amato titolo. Sic non è solo il diminutivo del cognome, SIC è anche il motto con cui ha reagito a chi non credeva in lui nel 2006, "Sbattiamocene i co*lioni", e così è stato, vincendo, fregandosene.