TUTTO NEWS

Come sono cambiate le nostre città dopo il lockdown?

Più verde, piazze colorate e piste ciclabili: la svolta green dell’urbanistica post-covid

Come sono cambiate le nostre città dopo il lockdown?

28 Febbraio 2022

Redazione 105

Durante i mesi di lockdown le nostre città sono apparse diverse, deserte e hanno dato modo ai cittadini stessi di immaginarle in maniera differente; c’è chi di sua iniziativa ha trasformato un cartello in un canestro, visto che era vietato allontanarsi da casa bisognava rendere attraente anche il proprio quartiere! Questo fenomeno si chiama urbanistica tattica e consiste nel fare interventi molto veloci, poco costosi e reversibili per trasformare vie, piazze e altri spazi pubblici. Durante il lockdown le esigenze si sono trasformate, come ha ben raccontato Enrica Papa, intervistata da Repubblica. La prof. Papa, esperta di pianificazione dei trasporti e professoressa alla University of Westminster di Londra, ha spiegato: È nata l’esigenza di recuperare spazi che non erano più usati per le auto, dai parcheggi alle aree davanti ai ristoranti, per restituirli alla socialità. Sono tutti interventi che venivano fatti anche prima ma che, in questo periodo, sono aumentati a dismisura. A Londra, per esempio, grazie a una disposizione che consentiva l’occupazione di suolo pubblico, nel giro di un mese hanno iniziato a spuntare come funghi nuove school street, cioè strade davanti alle scuole in cui, per alcune ore, le auto non possono più circolare”. Gli interventi di urbanistica tattica hanno natura temporanea, quello che bisogna capire e se sia facile ed efficace renderli stabili; si è proposto di capirlo Luca Bertolini, docente di Urbanistica all’Università di Amsterdam, attraverso il progetto ExTra, di cui è coordinatore. “Gli interventi di urbanistica tattica sono molto simili a quelli che noi chiamiamo ‘street experiments’. Noi, però, studiamo quelli che, potenzialmente, possono portare a un mutamento radicale dell’idea di città nel suo complessospiega il prof Bertolini –l’idea è che le cose importanti per la vita quotidiana delle persone debbano essere più vicine".
Cambiare la struttura dei quartieri, cambia anche le abitudini di chi li abita, così mentre i bambini si ritrovano a giocare sotto casa, i genitori socializzano e aumenta la coesione degli abitanti di una certa zona. La svolta green con meno auto e più vie pedonali è, inoltre, un grosso beneficio per la salute, visto che disincentiva l’uso delle auto in favore dei movimenti a piedi o in bici. L’ideale sarebbe ricreare le stesse dinamiche positive che avevano caratterizzato il lockdown: riscoprire la prossimità, le passeggiate, l'attività fisica di prossimità, ma senza bisogno che ci sia una pandemia per farlo!

Interviste

Radio 105 sempre con te!

Disponibile su