TUTTO NEWS
I pappagalli cacatua riescono a giocare a biliardo per una nocciolina
Hanno capacità creative e di problem solving simili ai primati
Già si sapeva che i pappagalli fossero intelligenti, ma ora uno studio offre l’ennesima conferma a questa teoria: un’equipe di ricercatori del dipartimento di biologia cognitiva dell’Università di Vienna ha sottoposto i pappagalli cacatua a un test comportamentale che implicasse l’uso di strumenti, per misurare le loro capacità cognitiva. Nel mondo animale l’utilizzo di strumenti che uniscono due elementi, come la lama e il bastone di un’ascia, sono rarissimi, tipici degli uomini e dei primati. Lo studio, pubblicato su “Scientific Reports" ha dimostrato che i pappagalli cacatua di Goffin sono in grado di usare sue strumenti in maniera combinata per il raggiungimento di un obiettivo: una nocciolina in questo caso. Per arrivare a prenderla dovevano prima infilare una biglia in un foro di una scatola e poi manovrare la biglia con dei bastoncini per attivare una botola che rilasciava un anacardo. Praticamente dovevano giocare a biliardo per ottenerla!
Gli animali conoscevano sia i bastoncini che le palline, ma era la prima volta che li utilizzavano insieme e senza che nessuno insegnasse loro come farlo.
Degli 11 animali partecipanti allo studio, tre sono riusciti a risolvere esattamente il compito, rispettando cioè i criteri di velocità e numero di round consecutivi senza errori. Figaro, Pipino e Fini hanno dimostrato grandi abilità cognitive e creative per capire come sfruttare gli oggetti a disposizione. Il responsabile dello studio, Antonio Osuna-Mascaró dell'Università di Medicina Veterinaria di Vienna, ha sottolineato proprio l’aspetto creativo e il carattere personale di ciascun pappagallo, emersi nello studio: "Uno degli aspetti più sorprendenti del processo è stato osservare come questi animali hanno inventato ciascuno la propria tecnica individuale su come afferrare il bastone e colpire la palla, a volte con una destrezza sorprendente. Uno degli uccelli muoveva il bastone tenendolo tra le mandibole, uno tra la punta del becco e la lingua e un altro ancora con l'artiglio, in modo simile a un primate".