105 FRIENDS
TUTTO NEWS
09 Marzo 2022
Redazione 105
Il green pass è obbligatorio per accedere al luogo di lavoro, ma non per svolgere il proprio lavoro in modalità “da remoto”. Infatti non esiste alcun tipo di controllo sul green pass di chi lavora da casa propria o comunque non dal proprio ufficio aziendale. In Italia lo smart working, come in altri Paesi, è piovuto dal cielo con l’emergenza ed è stato necessario creare un protocollo specifico di 16 articoli per fornire linee guida sia ai lavoratori che alle aziende che non avevano mai operato in regime di lavoro agile. Il "Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile è stato siglato tra Ministero del Lavoro e le parti sociali il 7 dicembre 2021. Il protocollo prevederebbe anche un accordo specifico da siglare tra azienda e lavoratore, ma questa legge è andata in deroga allo stato di emergenza. Il protocollo prevede un orario di lavoro più flessibile, ma con il rispetto della, la fascia di disconnessione, un orario individuato con precisione durante cui il lavoratore non deve erogare prestazioni lavorative. Tra gli altri punti del protocollo c’è anche la libertà di scegliere da dove lavorare, purché sussistano le condizioni necessarie per farlo (la spiaggia non vale).
Ma adesso che finirà lo stato di emergenza presumibilmente ad aprile 2022, sarà necessaria la sottoscrizione dell’accordo individuale tra azienda e lavoratore per continuare ad effettuare smart working. L’accordo potrà essere anche verbale, ma l’azienda dovrà segnalare il periodo di smart working di ogni singolo dipendente sul sito del Ministero del Lavoro. Una volta accordato lo smart, si potrà continuare a essere esenti dall’obbligo di green pass, a meno che non ci si debba recare fisicamente in azienda. In generale l'obbligatorietà del green pass sul luogo di lavoro è oggetto di discussione proprio in questi giorni ed è possibile che venga sospesa con la fine dello stato di emergenza, ma ancora nulla è ufficiale.