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11 Marzo 2022
Redazione 105
Manuel Bortuzzo, uscito dalla casa del GF vip, ha concesso ad Alfonso Signorini una lunga e intima intervista in cui ha raccontato tutte le difficoltà della sua vita da disabile, cioè da quando è stato vittima di una sparatoria che gli ha tolto l’uso delle gambe.
“Sono un disabile, non un diversamente abile: le cose bisogna dirle per quelle che sono, senza paura – ha esordito Manuel Bortuzzo – Ho problemi sempre, anche nel quotidiano, la mia vita è difficile. I problemi partono dal mattino, se vado al bar e trovo uno scalino, anche piccolo, rimango fuori. Devo chiedere una mano per entrare. Quando devo chiederlo ad una ragazza, mi sento umiliato. Chiedere mi fa stare male dentro”.
Inevitabile parlare anche dell’amore con Lulù Selassié, scoppiato dentro la casa: “Non mi sento padrone di me stesso. Con Lulù non sarà facile, ma con la forza del nostro amore riusciremo a superare tutto. Anche solo un giro in macchina è difficile da fare, perché la carrozzina va messa nel portabagagli, presa, spostata.. Piccoli gesti che uno non ci pensa, ma che condizionano. Anche andare al mare diventa un problema: io in spiaggia con questa carrozzina non posso andarci”.
L’ex nuotatore ha voluto parlare senza tabù anche delle difficoltà nel vivere la sessualità per chi è affetto da disabilità: “Tutti si chiedono ‘ma Manuel e Lulù possono fare qualcosa? Il tabù nasce davanti al non sapere, chiunque può informarsi. Una persona – in base al proprio tipo di disabilità – può fare sesso. Io potrò avere figli ma non in modo naturale, magari con l’inseminazione artificiale. Sono situazioni che le persone non sanno. Siamo persone normali, nonostante siamo tutti diversi. Faccio una vita di M, a volte lo è. A volte non sai darti una risposta ai dolori della vita, ma mi reputo fortunato“.
Infine l’intervista ha voluto porre l’accento sulla situazione economica che affligge le persone che non possono lavorare a causa della loro disabilità e ricevono dallo stato un assegno che è palesemente insufficiente a soddisfare le esigenze economiche basilari: “Prendo praticamente niente rispetto alle esigenze, mi danno 200 euro più l’accompagnamento con cui dovrei vivere un mese, ma solo le medicine mi costano 500 euro. Io sono fortunato, lavoro, sono qui e posso permettermi tante cose. Ma ci sono altre realtà”. La partecipazione di Manuel Bortuzzo è stata l’occasione per puntare i riflettori sulla disabilità, argomento troppo spesso ancora tabù nel nostro Paese.