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180 anni fa veniva inventata l’anestesia: prima come si faceva?

Botte in testa, oppio e strangolamenti pur di non far sentire dolore ai pazienti

180 anni fa veniva inventata l’anestesia: prima come si faceva?

30 Marzo 2022

Redazione 105

L'anestesia venne usata per la prima volta dal dottor Crawford Long in un'operazione chirurgica il 30 marzo 1842. Prima di allora si provava a sconfiggere il dolore con i metodi più vari: botte in testa, oppio in vena, supposte di tabacco e chi più ne ha più ne metta. Fino al Rinascimento era di moda l’idea che la resistenza al dolore fosse simbolo di virilità e coraggio, mentre urla e lamenti erano indice di successo di un intervento. 
Gli Assiri come metodo antidolorifico praticavano lo strangolamento per far svenire il paziente, mentre come “anestesia locale” si legava un arto molto stretto, fino a ridurne la sensibilità. Altri metodi considerati efficaci per secoli sono stati un pugno alla mandibola o un colpo in testa, qualsiasi cosa rendesse incoscienti. Gli Egizi, invece, avevano già intuito che il freddo diminuisce la sensibilità e raccoglievano la preziosa neve per conservarla in pozzi e usarla all’occorrenza.
Poi sono arrivate le erbe: con le prime conoscenze erboristiche si è fatto ricorso a oppio, mandragora e cannabis indica che hanno facoltà calmanti o analgesiche.
Durante le guerre dell’800 era una prassi fare ubriacare i soldati prima di un'amputazione, ma non era un metodo molto efficace e causava grida strazianti nei pazienti. Da metà ‘800 si iniziarono a studiare i gas e i loro effetti: James Simpson, utilizzò per primo il cloroformio su due partorienti; poco dopo si iniziò a sperimentare l’uso dell’etere, meno tossico del cloroformio e con gli effetti esilaranti del protossido di azoto. Crawford Williamson Long adoperò per la prima volta l’etere come anestetico per asportare un tumore del collo di un paziente, che era terrorizzato all'idea dell’intervento. Gli vennero fatti inalare i vapori di etere e alla fine il paziente osservò stupefatto il tumore asportato senza che se ne fosse accorto. Da allora si è poi sviluppata la complessa branca dell’anestesia. 

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