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15 Aprile 2022
Redazione 105
Presenza Svizzera, l'ente del dipartimento federale degli affari esteri elvetico deputato a promuovere l’immagine della Svizzera all’estero ha individuato alcune innovazioni da sviluppare, anche tenendo da conto le collaborazioni e il networking con il nostro Paese.
In quest'ottica il Team Svizzera organizza la pop-up "House of Switzerland" dal 26 aprile al 12 giugno, a Milano; si tratta di un hub tempraneo per scambi creativi e innovativi tra Svizzera e Italia.
Parlando di innovazione e futuro per la Svizzera al primo posto, ci sono i materiali innovativi: uno dei più in voga al momento è il Groam. Nato dall’idea della ricercatrice Zuzana Sediva, si tratta di una bioplastica fatta con gli scarti delle produzioni agricole. Sembra una schiuma, ma è più facilmente degradabile rispetto ad altre plastiche di origine fossile. La vedremo probabilmente impiegata per fare tappetini, coperture per pavimenti, calzature e packaging.
Un altro settore da tenere sott’occhio è quello dei prefabbricate e della robotica applicata al settore costruzioni: costruire prefabbricati in fabbrica permette di minimizzare gli scarti che in edilizia rappresentano il 25% del materiale di costruzione. La sfida per il futuro è arrivare a pre-costruire anche i grattacieli in fabbrica.
Un altro progetto interessante e legato all’ecologia è Autonomous River Clean-up, si tratta di un sistema di pulizia automatizzata dei fiumi. Un team multidisciplinare di 33 studenti sono al lavoro per realizzare un sistema automatico di raccolta della plastica dai corsi d'acqua, attraverso un braccio robotico collegato a un sistema di intelligenza artificiale che potrà riconoscere gli oggetti di plastica da ciò che è fogliame, arbusti o altri oggetti.
Infine la Svizzera guarda con attenzione alla geotermia nei piani interrati: una nuova possibilità energetica ecossostenibile e rinnovabile. L’azienda Enerdrape sfrutta una tecnologia modulare a pannelli che permette di ottenre energia dal pavimento e dalle pareti delle infrastrutture sotterranee, come parcheggi, locali caldaie, metropolitane o altro, sfruttando l’energia geotermica, ma accontentandosi di scendere ai piani interrati e non troppo in profondità. Sarebbe una sorta di riscaldamento a pavimento all'inverso, ossia in cui si fa scorrere all'interno dei pannelli dell'acqua fredda, raccogliendola poi leggermente riscaldata al termine della serpentina.
Siamo certi che la Svizzera avrà le risorse necessarie per approfondire l'uso di nuove tecnologie in questi campi di impiego.