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26 Aprile 2022
Redazione 105
Il professor Michael Sweet, dell'Università di Derby in Inghilterra, ha lanciato in un tweet la sua strana teoria circa la natura dei mostri marini, come quello di Loch Ness, che rimane tutt’ora un grande mistero su cui si sono scritte centinaia di leggende. “Un tempo, i viaggiatori/esploratori disegnavano ciò che vedevano – scrive il prof. Sweet – È da qui che provengono molte storie di mostri marini, come ad esempio appendici tentacolari aliene che emergono dall'acqua, facendo credere a qualcosa di più sinistro in agguato sotto la superficie... tuttavia, in molti casi si trattava solo di peni di balena". Un’interessante teoria che ridicolizza secoli di avvistamenti passati, ma il professore non si limita a buttare lì un’ipotesi, ma spiega perché potrebbe davvero essere così, infatti le abitudini sessuali delle balene, sono particolari, racconta il prof: “Le balene spesso si accoppiano in gruppi, quindi mentre un maschio è impegnato con la femmina, un altro si limita a tirare fuori il pene dall'acqua mentre nuota in attesa del suo turno. Tutti devono divertirsi un po', giusto?". Certo se parliamo di Loch Ness questa teoria non può valere dal momento che si tratterebbe di un mostro di acqua dolce, ambiente inadatto alla vita delle orgiastiche balene, però c’è già chi lo ha ribattezzato Cock Ness, che in effetti non suona niente male.
Back in day, travellers/explorers would draw what they saw. This is where many sea monster stories come from ie. tentacled and alienesque appendages emerging from the water - giving belief to something more sinister lurking beneath....however, many cases it was just whale dicks. pic.twitter.com/6ZH1nJZvB1
— Prof. Michael Sweet (@DiseaseMatters) April 8, 2022