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28 Aprile 2022
Redazione 105
A partire dalla stagione 2022-2023 le calciatrici di serie A saranno a tutti gli effetti delle professioniste, con tutele adeguate e uno stipendio reale. Si tratta di un cambiamento epocale per il mondo del calcio; fino ad oggi le donne che impiegavano gran parte del loro tempo a giocare a calcio anche nelle categorie maggiori erano considerate legalmente delle dilettanti, ricevevano rimborsi spesa e firmavano accordi private con le società, ma senza alcun tipo di tutela regolata e reale, come avviene per ogni categoria professionale. Il Presidente FIGC Gabriele Gravina, ha dichiarato: “Il processo per il calcio femminile è definitivo, finalmente ci sono le norme che disciplinano l’attività e l’esercizio del professionismo del calcio femminile, è una giornata importante, dal 1° luglio inizia il percorso. Oggi siamo la prima federazione in Italia ad avviare ed attuare questo importante percorso”. Dal 1 luglio quindi si cambia musica: le calciatrici di Serie A avranno diritto a un contratto con compensi adeguati, il versamento dei contributi previdenziali e le varie tutele assicurative. Fino ad oggi le calciatrici potevano guadagnare tramite rimborso forfettario annuale in 10 mensilità un massimo di 30.658 euro, più 77,47 euro come indennità di trasferta, ma senza alcun contributo e quindi possibilità di pensione.
Ora bisognerà lavorare sulla popolarità del movimento femminile per garantire una sostenibilità del progetto: “Occorre ampliare il numero delle tesserate – ha detto Gravina –; poco più di 30 mila sono ancora troppo poche, e bisogna portare pubblico negli stadi”.
Qualche giorno fa è stato segnato il record di pubblico per una partita di calcio femminile messo a segno al Camp Nou a Barcellona in occasione della semifinale di Champions League delle blaugrana con le tedesche del Wolfsburg: 91.648 spettatori. Un ottimo segnale per un futuro calcistico più popolare anche per il movimento femminile.