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18 Maggio 2022
Redazione 105
Puntualmente si torna a parlarne, eppure i dati non stanno migliorando, anzi. Nel mondo ci sono 800 milioni di persone obese. In Europa, il 59% degli adulti e il 29% dei bambini, cioè quasi 1 su 3, è sovrappeso o obeso. L’Oms è preoccupata per quella che definisce un’epidemia silenziosa, correlata ad oltre 1,2 milioni di decessi annui nell’Ue. L’obesità è infatti considerata una malattia, una patologia complessa che è capace di innescare o accentuare diverse patologie conseguenti e diminuisce la speranza di vita. Il problema riguarda anche i più piccoli: nella fascia di età fino a 5 anni si stima che siano sovrappeso o obesi il 7,9% dei bambini. Quando si tratta di adolescenti, il problema è difficilmente individuabile, e i genitori tendono a negare anche l’evidenza. Un adolescente su quattro non si rende conto di essere obeso e un genitore su tre non riconosce l'obesità del proprio figlio; la pandemia ha accentuato il problema dei disturbi alimentari soprattutto tra i giovanissimi. Obesità e sovrappeso sono associate ad un alto numero di malattie: 200.000 nuovi casi di cancro all’anno e si stima che causino il 7% degli anni totali vissuti con disabilità in Europa. L'Oms è convinta che l’obesità supererà il fumo come principale fattore di rischio per il cancro prevenibile. In Europa i paesi peggiori per quanto riguarda il peso sono Croazia e Malta, dove il 65 per cento della popolazione adulta ha superato la linea di confine della normalità nei parametri dell'indice di massa corporea. Si tratta di un problema di salute, certo, ma anche economico; l’obesità, infatti, grava sull’erario con dei costi diretti, sociali, economici e clinici pari a circa 70 miliardi di euro. Nel nostro Paese l’obesità costa il 9% della spesa sanitaria annua e porta a una riduzione del Pil del 2,8 per cento. Investire sulla lotta all'obesità è quindi necessario, ma anche vantaggioso.