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23 Maggio 2022
Redazione 105
Nel 1963, a circa 300 km da Ankara, un uomo scoprì “per errore” un'antica città sepolta, mentre era intento a buttare giù una parete nel suo seminterrato. Lo spettacolo che l’uomo si trovò di fronte fu quello di un'intera città sotterranea a più livelli, grande da poter ospitare fino a 20.000 persone insieme al loro bestiame. Se ne parla ancora oggi perché fu una scoperta clamorosa dal punto di vista storico. L’uomo abbattendo il muro scoprì una stanza misteriosa che a sua volta dava su una fitta rete di gallerie: le strade di una città sotterranea divisa su più livelli. La città è conosciuta oggi come Derinkuyu, “pozzo profondo” e al suo interno c’erano frantoi, torchi, stalle, cantine, magazzini e cappelle.
Secondo gli studiosi la costruzione della città risale al VIII-VII secolo a.C, a costruirla sarebbero stati i Frigi, un antico popolo di lingua indoeuropea che fondò il regno anatolico. Questo popolo fu un popolo di architetti dell’età del ferro, noti per aver creato complessi progetti di costruzione. La città di Derinkuyu raggiunse il suo apice nel periodo bizantino, quando era un complesso di 18 piani esteso su 445 chilometri quadrati e veniva utilizzato dagli arabi musulmani come protezione durante le guerre arabo-bizantine. Anche negli anni seguenti la città continuò a venire usata come rifugio, ma dai nativi cristiani durante le incursioni mongole nel XIV secolo e infine venne utilizzata come riparo sicuro dai nativi dei sovrani musulmani turchi. Ad oggi si contano oltre 200 città sotterranee in Cappadocia, con un ultima scoperta nel 2013 che sarebbe addirittura più estesa di Derinkuyu. Un vero e proprio labirinto di storia, sepolto dal tempo.