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07 Giugno 2022
Redazione 105
La Commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo (Empl) ha annunciato di aver raggiunto l'accordo sulla direttiva Ue per il salario minimo: "La presidenza del Consiglio e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sul progetto di direttiva sui salari minimi adeguati nell'Ue”, scrivono in una nota che spiega: “La nuova legge, una volta adottata definitivamente, promuoverà l'adeguatezza dei salari minimi legali e contribuirà così a raggiungere condizioni di lavoro e di vita dignitose per i dipendenti europei". E la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha commentato su Twitter con queste parole: "Nei nostri orientamenti politici abbiamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nell'Ue. Con l'accordo politico di oggi sulla nostra proposta su salari minimi adeguati, portiamo a termine il nostro compito. Le nuove regole tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi".
L'Italia è tra i sei Paesi dell'Ue a non avere già una regolamentazione in materia di salari minimi e questo sembra essere l’assist giusto per accelerare il dibattito già aperto tra parti sociali e governo. Oltre all'Italia il salario minimo non esiste in Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Svezia. È già previsto invece in tutti gli altri paesi europei, dove oscilla tra i 332 euro mensili della Bulgaria e i 2.257 euro del Lussemburgo. In Germania è pari a 1.621 euro. Come definire un salario 'adeguato' e 'minimo' è un altro nodo che il Parlamento dovrà sciogliere, seguendo caratteristiche e situazione socioeconomica di ogni Paese.