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15 Giugno 2022
Redazione 105
Gli scienziati tedeschi dell'Istituto Max Planck per la ricerca demografica hanno lavorato con i colleghi del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell'Università di Bath, dell'Istituto di ricerca sul lavoro della Nuova Zelanda – Università di tecnologia di Auckland (Nuova Zelanda) e della Libera Università di Berlino per studiare un’associazione non così immediata: quella tra testosterone e occupazione lavorativa. Dalla ricerca sembra emergere che a un più alto tasso di testosterone corrisponda una maggiore abilità nel trovare lavoro e nel tenerselo stretto. Questo studio è stato pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Economics & Human Biology.
La ricerca è durata due anni, ha coinvolto 2004 uomini che già avevano un lavoro e 111 che inizialmente erano disoccupati. Incrociando i dati delle transizioni lavorative dei partecipanti con quelli dei livelli di testosterone raccolti, è stato determinato che gli uomini che avevano concentrazioni più elevate dell'ormone sessuale avevano anche una maggiore facilità a trovare un lavoro e un rischio minore di perdere l'impiego.
L’argomento testosterone/lavoro era già stato oggetto di studio in passato: una ricerca aveva dimostrato che concentrazioni maggiori dell'ormone sessuale erano associati a redditi più elevati. Mentre un altro studio, pubblicato sull'autorevole rivista scientifica PNAS ha rilevato che il testosterone è associato al comportamento pro-sociale, cioè alla tendenza a favorire socialmente altre persone senza secondi fini, caratteristica in effetti apprezzata nel mondo del lavoro. Maggior testosterone è poi di solito sinonimo di maggiore competitività e assertività, altre qualità utili per spianarsi la strada lavorativa.