TUTTO NEWS
17 Giugno 2022
Redazione 105
Fare ghosting è quella perfida pratica di sparire nel nulla. Di solito accade in quelle relazioni sentimentali che non decollano, ma potrebbe anche succedere in amicizia; in tutti i casi di tratta di qualcosa di molto doloroso per chi subisce la sparizione. Si tratta di una scorciatoia bella e buona: chiudere, ma senza chiarire o dare spiegazioni. Un articolo di Newscientist ha affrontato il discorso “ghosting” da un punto di vista psicologico: secondo la psicoterapeuta Jennice Vilhauer il ghosting è una forma di rifiuto sociale, che attiva nel cervello le stesse regioni che si attivano con il dolore fisico. Altri studi sul tema, sostengono che chi è stato vittima di ghosting ha raggiunto livelli di ansia maggiori rispetto a chi non l'ha sperimentato. Quello che più ferisce è la mancanza di un punto fermo e chiaro di chiusura che lascia spazio al dubbio, inoltre “quando qualcuno ti ignora significa che non meriti nemmeno di ricevere una risposta: è un duro colpo al nostro senso di valore sociale”, spiega lo psicologo sociale Arie Kruglanski.
Infine uno studio dell'Università di Padova ha associato il ghosting con alcuni tratti della personalità: psicopatia, machiavellismo e narcisismo. Ovviamente non significa che tutti gli sparitori siano psicopatici, ma chi lo fa (regolarmente) ha tendenzialmente dei tratti più accentuati di machiavellismo e psicopatia rispetto a chi non lo fa. Ma se in realtà il ghostatore non fosse altro che una persona che fatica a ferire l’altro e piuttosto preferisce sparire? Un sondaggio del 2020 sostiene che il 16% di chi sparisce lo fa per non ferire la persona che sta rifiutando, mentre l'8% lo fa per timore che la persona rifiutata reagisca con violenza. La cosa migliore sarebbe farsi coraggio e parlarsi, è meglio per tutti, fosse anche solo per non passare da psicopatici!