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08 Luglio 2022
Redazione 105
Una ricerca coordinata dal Politecnico di Milano e condotta in collaborazione con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, l'Università californiana di Stanford e quella britannica di Glasgow, nell'ambito del progetto europeo Superpixel. Un lavoro di team per la maggior parte italiano che ha ideato una connessione rivoluzionaria per la sua velocità: fino a 100 volte più veloce delle attuali connessioni wireless, un passo avanti paragonabile a quello fatto nel passaggio alla fibra ottica.
Lo studio è apparso Light: Science & Applications e la tecnologia in questione è un chip in silicio di 5 millimetri che può separare i fasci di luce grazie a una moltitudine di microscopiche antenne ottiche e li manipola, ordinandoli ed eliminando così le interferenze tra i fasci di luce. La grande criticità è che la luce nello spazio libero è sottoposta a variabili come ostacoli, agenti atmosferici o anche solo il vento incontrato lungo il percorso, cose che possono modificare la forma dei fasci di luce e renderli inutilizzabili. Francesco Morichetti responsabile del Photonic Devices Lab del Politecnico di Milano, ha però rassicurato tutti: Il chip è “in grado di adattarsi in tempo reale per compensare effetti introdotti da ostacoli in movimento o turbolenze atmosferiche, permettendo di instaurare e mantenere collegamenti ottici sempre ottimali”.
La nuova connessione superveloce potrebbe essere utile per sistemi di posizionamento e localizzazione ad elevata precisione nei veicoli a guida autonoma, sensoristica e riconoscimento di oggetti a distanza o per la realtà aumentata o ancora per applicazioni biomedicali in cui l’Italia è da sempre in prima linea.